fagiolo monachella

Biodiversità: il fagiolo “Monachella” dell’Alto Lametino – Reventino

Il fagiolo “Monachella”, conosciuto anche come ”Suraca Monachella”, è un ecotipo della specie Phaseolus vulgaris L. che si coltiva nel territorio dell’Alto Lametino -Reventino  

Nel panorama degli ecotipi locali di fagiolo nell’area Alto Lametino spicca per le sue caratteristiche e peculiarità il fagiolo “MONACHELLA” volgarmente detto ”Suraca Monachella”

Sinonimi: Suraca Quarantina. Viene detta “quarantina” in quanto la fioritura avviene dopo circa 40 giorni dalla semina.

AREALE DI COLTIVAZIONE

L’area di coltivazione del fagiolo Monachella ricade nel comprensorio dell’Alto Lametino e precisamente nei territori dei comuni di: Decollatura, Carlopoli, San Pietro Apostolo e Serrastretta.  Tali territori si caratterizzano per la presenza di importanti sorgenti d’acqua che soddisfano le esigenze idriche della specie. I terreni sono di buona fertilità, profondi, irrigui e mediamente pianeggianti senza ristagni idrici, posti ad un’altitudine media di 750-850 metri slm. Il clima è quello tipico delle aree interne della Calabria che consente al fagiolo di fruttificare e fornire un prodotto con particolari proprietà organolettiche.

EPOCA DI SEMINA

Si semina appena la temperatura è conveniente, comunque non prima della fine di maggio – prima decade di giugno. Possibilmente con la luna vecchia, riferiscono vecchi produttori locali, altrimenti si ha un eccessivo sviluppo vegetativo a discapito della produzione.  In passato veniva anche seminato dopo la mietitura dei cereali: si procedeva ad un’abbondante irrigazione, si praticavano delle piccole buche tra le stoppie, si interravano leggermente i semi e si ottenevano così i fagiolini nel mese di settembre.

CARATTERISTICHE

Il Fagiolo Monachella è una pianta rampicante con fusto volubile che necessita di sostegni e che raggiunge e supera, in condizioni di buona fertilità del terreno, i 2,5  metri d’altezza. La foglia è grande a forma di cuore allungato ed il fiore è di colore bianco. Il fagiolino è di media lunghezza di colore verde uniforme, senza fili (scilazzi). A maturazione cerosa il baccello presenta una colorazione bianco-crema e contiene mediamente 5-6 semi. Il seme di media grandezza, presenta una macchia grigio – nocciola in prossimità dell’ilo ben marcata sulla colorazione fondamentale che è bianca. La forma del seme può essere: globosa o leggermente allungata

fagiolo monachella

 OPERAZIONI COLTURALI

E’ richiesta una accurata preparazione del terreno con aratura meccanica alla profondità di 30-40 cm. La concimazione fondamentale è letamica ed è seguita da una fresatura per favorire l’interramento dello stesso e sminuzzare lo strato di terreno esplorato dall’apparato radicale del fagiolo. I semi, non più di 10, vengono sistemati in fossette o postarelle distanziate 50-60 cm l’una dall’altra sulla fila e almeno 100-120 cm tra le file, per evitare l’eccessivo ombreggiamento, ed interrati alla profondità di 5 cm. Dopo l’emergenza si procede con la sarchiatura quando le piantine hanno raggiunto un’altezza di circa 20 cm, segue la scerbatura manuale e il collocamento dei sostegni, rappresentati da paletti tutori di castagno, negli ultimi anni alcuni coltivatori utilizzano le reti in plastica a maglie larghe alte circa 2 metri. In passato il fagiolo era spesso consociato con il mais che fungeva da sostegno. Successivamente si effettua una leggera rincalzatura e se necessario un’altra scerbatura e si praticano ripetute irrigazioni graduate secondo la natura del terreno e l’andamento climatico. 

fagiolo monachella

Il Fagiolo Monachella viene coltivato per la produzione di granella e come tale viene raccolto quando i baccelli ed i semi sono secchi (con una umidità non superiore al 15%).

L’epoca di raccolta va dalla seconda alla terza decade di ottobre. La raccolta viene effettuata a mano. Per la raccolta dei fagioli secchi si estirpano le piante. Successivamente i baccelli vengono essiccati al sole su teli di cotone o di juta, vengono rotti per battitura per facilitare le operazioni di sgranatura e quindi vengono vagliati e puliti i legumi. Steli, foglie e baccelli vuoti vengono utilizzati come alimento per il bestiame.

AVVERSITA’

Le principali avversità della coltura sono l’antracnosi, il mosaico, gli afidi ed il tonchio.          

PRODUTTIVITA’

La produzione è molto variabile, in media intorno ai 10 ql/ha, ma è influenzata sensibilmente dalla natura del terreno, dalla concimazione, dalle cure colturali e dall’andamento climatico. Da stime effettuate si ritiene che nel comprensorio dell’Alto Lametino la coltivazione viene effettuata su una superficie complessiva di 12-15 ettari. 

La realtà agricola si presenta estremamente frammentata, data la presenza di una moltitudine di piccole imprese agricole a gestione familiare, capaci di generare modesti volumi produttivi e che per questo si rivolgono soltanto ad un mercato locale.

CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE

Fagiolo tenero e delicato, ha una buccia sottile e liscia che dopo una cottura adeguata si fonde completamente con la polpa. A renderlo un cibo particolarmente ricercato, oltre alle proprietà organolettiche, sono le sue caratteristiche di facile digeribilità. Come tutti i legumi ha un alto valore energetico, un considerevole contenuto proteico e un discreto apporto di sali minerali. 

In cucina viene utilizzato da solo o in miscuglio con vari tipi di pasta, ortaggi, ecc. Facile da cuocere, dall’ottimo sapore, farinoso dopo la cottura si presta per la preparazione di primi piatti quali: zuppa di fagioli condita con olio extra vergine di oliva ed accompagnato con crostini di pane casereccio, pasta e fagioli, patate e fagioli, scarole e fagioli, ecc.  

fagiolo monachella
Tortino di baccala’ con crema di fagioli “Monachella” – Scarole e fagioli “Monachella” – Fagioli “Monachella” e funghi porcini dei boschi del reventino.

 

Agrobiodiversità e tutela della diversità culturale.

La riscoperta delle varietà locali è anche una riscoperta del patrimonio culturale legato al loro uso. Le specie e le varietà coltivate sono infatti strettamente legate ai paesaggi, ai sistemi produttivi, ai saperi e alle culture locali. Conservare e salvaguardare le risorse genetiche agrarie (agrobiodiversità) significa quindi, mantenere la diversità delle colture che caratterizzano un territorio, ma anche il patrimonio culturale ad esse legato.

L’Arsac nell’ambito del programma di lavoro sulla salvaguardia della biodiversità vegetale e animale di interesse agrario condotto dall’Azienda ha avviato, anche per questa varietà di fagiolo, una serie di attività riguardanti l’individuazione, la raccolta, la moltiplicazione, la conservazione, la raccolta documentale e la valorizzazione del prodotto nel territorio di origine. Quest’attività di recupero che l’Ente svolge da anni, è rafforzata dal provvedimento legislativo, la legge regionale n. 14 del 2018, di cui si è dotata la Regione Calabria per salvaguardare e tutelare tutta la Biodiversità agraria regionale.

Dott.ssa Vincenzina Scalzo

*ARSAC Centro Divulgazione Agricola N. 23 Alto Lametino” Decollatura (CZ)

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www.arsacweb.it

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Publicato da Arsac Ufficio Marketing Territoriale

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