Valorizzazione dei prodotti agroalimentari calabresi – Importanza del confezionamento

Il confezionamento dei beni al consumo, oggi più conosciuto con l’inglesismo ” packaging” , è divenuto un elemento di primaria importanza nell’influenzare il consumatore nelle scelta degli  acquisti. Questo concetto, che certamente  ha validità generale, diviene di importanza fondamentale nella specificità delle produzioni agroalimentari. La funzione del confezionamento, che originariamente era essenzialmente relegata al porzionamento ed alla protezione del bene, si estende oggi ad importantissime funzioni commerciali profondamente innovative. Per rendersi conto di quanto il confezionamento concorra alla formazione del valore di un bene finito, basti pensare alla commercializzazione di insalate e frutta in atmosfera controllata – dove la confezione assolve anche alla funzione di conservare la “freschezza” del prodotto – oppure all’uso di confezioni in legno, cuoio e materiali pregiati – dove  le finiture della confezione contribuiscono  direttamente a dare valore al prodotto e suggestione al consumatore. Il packaging  è un elemento indispensabile per far valere le specifiche caratteristiche di un prodotto ed assume un peso determinante nel processo di differenziazione dalla concorrenza. La confezione è divenuta anche un importantissimo supporto di comunicazione che oltre agli elementi formali, prescritti per legge – marca, scadenza, origine, composizione, peso, marchi di qualità, etc etc – contiene immagini e comunicazioni aggiuntive che sono di importanza fondamentale nel determinare un acquisto. Si pensi all’importanza delle immagini ed ella forma della confezione nella vendita di una determinata marca di cioccolatini in occasione della festa di San Valentino. Si pensi alle immagini ed agli slogan che son divenuti elementi basilari nella commercializzazione di famosi prodotti dolciari e tipologie di pasta. In sintesi possiamo dedurre che il packaging assume un’importanza comunicazionale importantissima, direttamente assimilabile a quella che assume il vestito per le persone. Proprio come le uniformi, i costumi, le tonache etc ci aiutano a definire le persone ed i loro comportamenti, allo stesso modo la confezione concorre a definire la qualità ed il valore di un bene. Sul valore di un prodotto finito, che si realizza al banco vendita, concorrono sostanzialmente 2 componenti corrispondenti a) al valore del prodotto grezzo di base; b) al valore aggiunto determinato dalla trasformazione, dalla distribuzione e dal confezionamento. Non è un caso che nelle regioni più ricche e produttive, alla determinazione del valore finito di un prodotto concorrano in massima parte le fasi successive alla produzione grezza iniziale e segnatamente le politiche di distribuzione ed il packaging in particolare. Di contro, nelle regioni meridionali e segnatamente  in Calabria, la gran parte della produzione agroalimentare viene immessa sul mercato “nuda”, come una commodity priva di caratterizzazione commerciale e dunque il valore del prodotto finito quasi coincide con quello del prodotto grezzo iniziale. Da quanto detto si desume quanto ampi siano i margini di miglioramento e quanto sia importante per le risicate economie della Calabria investire sulla valorizzazione delle produzioni grezze regionali, sugli aspetti logistico/distributivi e soprattutto sul packaging. Alle soglie del terzo millennio è impensabile immaginare si stare sul mercato senza adeguare gli “strumenti” di commercializzazione alle rinnovate caratteristiche della globalizzazione. In Calabria è usuale vendere agrumi, olio,  ortofrutta, vino etc all’ingrosso e senza alcun tipo di confezionamento ed è altrettanto usuale che le aziende agricole spuntino prezzi di vendita inferiori ai costi vivi sostenuti per realizzare le produzioni stesse. Una nuova e rinnovata politica commerciale è presupposto indispensabile per il rilancio dell’economia  afferente al settore primario. Le associazioni di produttori, la cooperazione e le politiche regionali devono sostenere questa “rivoluzione” di immagine e di contenuti, devono sopperire alle difficoltà legate alle piccole dimensioni delle nostre aziende aiutandole ad accedere a quelle economie di scala necessarie per ragionare in termini di grande distribuzione e politiche di internazionalizzazione. In mancanza le produzioni regionali saranno sempre più relegate alla marginalità e finiranno per divenire economicamente insignificanti nel variegato panorama delle produzioni di settore.

 

Dr Domenico Solano 

Responsabile Centro Divulgazione Agricola Ce.D.A. 19 – Palmi (RC)

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Pubblicato da Arsac Ufficio Marketing Territoriale

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