toro podolica 2023

Salvaguardia biodiversità razza Podolica: i risultati ottenuti dall’introduzione del nuovo riproduttore presso il CSD Arsac Val di Neto 2020-2023

Risultati produttivi ottenuti dall’introduzione di un nuovo toro Podolico quadriennio 2020-2023

L’ARSAC Centro Sperimentale Dimostrativo di Val di Neto ubicato in agro di Rocca di Neto in località “Cupone”, svolge attività sperimentali e di collaudo, riguardanti essenzialmente la cerealicoltura, le agroenergie derivate dalla coltivazione di essenze vegetali per la produzione di biomasse, la zootecnia e l’attività connessa di foraggicoltura, il vivaismo di piante ornamentali

Nel Centro, la zootecnia storicamente ha sempre rappresentato un’attività di rilievo. Sono state realizzate in passato attività di ricerca nell’allevamento di razze ovicaprini, di bovini come la razza Frisona da latte e la razza Podolica.

L’allevamento della Podolica a Val di Neto, costituisce il proseguimento dell’attività iniziata nel centro ARSAC del CSD di Molarotta di Camigliatello Silano (CS), dismessa a seguito dell’istituzione del Centro Genetico della Podolica Linea femminile presso lo stesso Centro. Gli animali presenti nel CSD Val di Neto sono i discendenti di un nucleo di soggetti selezionati in base alle caratteristiche proprie della razza ed allevati nelle aziende storiche e più qualificate dell’altopiano silano.

Con all’attuazione del progetto regionale dal titolo “Salvaguardia Biodiversità Vegetale e Animale e Sistema di Vigilanza Aziende Biologiche Calabria”, l’attività zootecnica sulla Podolica in questo centro ha avuto nuovi sviluppi.

Figura 1 – bovine podoliche all’alimentazione. – Figura 2 – Toro funzionante “Giove”.

Nel 2018 infatti, nell’ambito del “Progetto”, è stato acquistato ed introdotto nell’allevamento un nuovo soggetto maschio come riproduttore denominato “Giove”. Di seguito la consistenza dell’allevamento suddivisa per categoria (Tab. 1 e Fig. 3)

Categoria N.
Vacche adulte 13
Toro funzionante 1
Torelli  meno di 2 anni 2
Manzette più di 1 anno e meno di 3 anni 1
Vitelli maschi meno di 1 anno 3
Vitelli femmine meno di 1 anno 4
TOTALE 24

Tabella 1 – Consistenza allevamento

Figura 3 – Ripartizione soggetti per categoria.
Figura 3 – Ripartizione soggetti per categoria.

Per consentire una gestione dell’allevamento compatibile con le caratteristiche tipiche ed ampiamente riconosciute della razza, di rusticità e grande adattabilità agli ambienti più avversi ed ostili, l’allevamento viene condotto allo stato semibrado; gli animali si alternano nella permanenza in ampi recinti (fig 1) con presenza di tettoie all’aperto e locali per il ricovero in condizioni atmosferiche particolarmente avverse ed il pascolamento a rotazione annuale su ampie superfici all’aperto. Questo contribuisce al mantenimento della fertilità naturale dei suoli e consente l’utilizzo di modelli colturali sostenibili.

La presenza di innumerevoli forme di vita sul pianeta “Biodiversità” contribuisce a rendere la Terra un ecosistema globale stabile, in quanto ogni turbamento che avviene all’interno di una specie può essere agevolmente compensato, questo si riflette inevitabilmente sul potenziale benessere della popolazione.

Lo scopo di questo Progetto è quello di porre in essere misure per la salvaguardia della biodiversità del bovino podolico di ceppo calabrese.

La salvaguardia di specie o razze animali a rischio di estinzione e la tutela della loro biodiversità, è una problematica rilevante. Infatti, la perdita della biodiversità, causata dalla elevata incidenza di consanguineità, viene a crearsi all’interno di popolazioni animali ristrette e relegate in aree circoscritte.

Pertanto, da un lato, si tenta di ovviare al fenomeno di erosione delle risorse genetiche animali; dall’altro, di definire un’azione finalizzata all’incremento ed alla diffusione di una specie considerata a rischio di estinzione. I risultati delle nascite ottenute, sono stati buoni per l’anno 2020, scarsi nel 2021 a causa di aborti spontanei, soddisfacenti nel 2022 ed ottimi nel 2023 anche in relazione al rapporto nascite Maschi/femmine, i cui risultati vengono evidenziati nel prospetto di seguito riportato;

N. ord./anno Data di nascita Sesso Numero immatricolazione Presenza di difetti alla nascita

2020

1 10/09/2020 Femmina IT 101990057877 Nessuna problematica riscontrata
2 11/09/2020 Femmina IT 101990128475 Nessuna problematica riscontrata
3 14/09/2020 Femmina IT 101990128476 Nessuna problematica riscontrata
4 30/09/2020 Maschio IT 101990128477 Nessuna problematica riscontrata
5 09/10/2020 Maschio IT 101990128478 Malformazione agli arti anteriori, recuperata nel decorso postumo

2021

1 18/02/2021 Maschio IT 101990128479 Nessuna problematica riscontrata

2022

1 07/01/2022 Femmina IT 101990128480 Nessuna problematica riscontrata
2 09/01/2022 Maschio IT 101990128481 Nessuna problematica riscontrata
3 27/04/2022 Maschio IT 101990128482 Nessuna problematica riscontrata
4 07/10/2022 Maschio IT 101990128483 Nessuna problematica riscontrata

2023

1 12/01/2023 Femmina IT 101990144123 Nessuna problematica riscontrata
2 24/01/2023 Femmina IT 101990144124 Nessuna problematica riscontrata
3 19/02/2023 Maschio IT 101990144125 Nessuna problematica riscontrata
4 03/042023 Femmina IT 101990144126 Nessuna problematica riscontrata
5 26/06/2023 Maschio IT 101990144127 Deceduto a seguito di evento traumatico accidentale
6 27/06/2023 Maschio IT 101990145827 Nessuna problematica riscontrata
7 17/09/2023 Maschio IT 101990145822 Nessuna problematica riscontrata
8 07/11/2023 Femmina IT 101990145823 Nessuna problematica riscontrata

Situazione alla data del 08/12/2023

Tabella 2 – Nuovi nati anni 2020,2021,2022,2023.

 

Figura 4 – Nuovi nati anni 2020,2021,2022,2023

 

Figura 5 – Soggetti giovani nuovi nati nel 2023.

I soggetti nuovi nati nel 2023 si presentano di buon aspetto (Fig. 5) e verranno valutati e certificati a cura dell’ANABIC (Associazione Nazionale Bovini Italiani da Carne) per poter essere iscritti all’albo genealogico. Uno dei maschi ottenuti da inseminazione artificiale presso il centro genetico linea femminile del CSD di Molarotta, se ritenuto idoneo, potrà essere utilizzato per poter rinsanguare l’allevamento in essere, mentre gli altri verranno alienati mediante procedura di gara aperta a tutti gli allevatori interessati

 

Il Responsabile ARSAC CSD Val di Neto

Roberto BONOFIGLIO

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Publicato da Arsac Ufficio Marketing Territoriale

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