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Mormanno (CS): ciclo di seminari finalizzati a stimolare l’imprenditoria giovanile in agricoltura

seminario_mormannoIl Centro di Divulgazione Agricola (Ce.D.A.) n. 2 dell’ARSAC di Castrovillari in collaborazione dellAssociazione PHAROLAB di Mormanno, ha programmato un ciclo di seminari sui temi dell’Orticoltura e gli ecotipi locali del Pollino.

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I seminari sono diretti a giovani interessati agli argomenti e verranno svolti da Luigi Gallo presso la Casa delle Culture a Mormanno (CS) dalle ore 18,00 alle ore 19,30, secondo il seguente calendario:

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1° SEMINARIO 06 maggio 2017 

l’Orticoltura nell’area del Parco Nazionale del Pollino (fagiolo borlotto nano e rampiante, zucchino, pomodoro, fagiolo borlotto bianco rampicante, aglio di Laino Borgo)”

2° SEMINARIO 13 Maggio 2017 

Il cece nostrano e la Lenticchia di Mormanno”

3° SEMINARIO 20 Maggio 2017 

Il Fagiolo poverello bianco, il fagiolo seccagno bianco e il fagiolo borlotto locale”

4° SEMINARIO 27 Maggio 2017 

breve trattazione delle colture: segale, farro, erbe officinali e Il Tartufo del Pollino

In tutti i seminari si tratteranno sia gli aspetti tecnici che gli aspetti economici per dimostrare la redditività e quindi la convenienza a coltivare alcune specie orticole ed ecotipi locali. Si vuole evidenziare che da queste produzioni si può ricavare un reddito che permette di vivere degnamente nei luoghi di residenza. Il territorio interessato a queste colture è compreso nel Parco Nazionale del Pollino e riguarda i comuni di Mormanno, Laino Castello e Laino Borgo in Provincia di Cosenza.

In questo territorio, negli ultimi anni, grazie all’attività del (Ce.D.A.) n. 2 dell’ARSAC di Castrovillari, si è sviluppata un’orticoltura tipica e a basso impatto ambientale. Le colture più diffuse sono: Fagiolo borlotto ceroso nano e rampicante; Fagiolo bianco ceroso rampicante; Zucchino; Pomodoro. Inoltre, nello stesso territorio, alcuni ecotipi locali come il Fagiolo Poverello Bianco, la Lenticchia di Mormanno, il fagiolo seccagno bianco, il cece nostrano, altre leguminose, ecc, già studiati e rilanciati dall’ARSAC, cominciano a generare nuova opportunità di reddito. Questo tipo di colture sono perfettamente inserite in un’area ricca di peculiarità naturalistiche, architettoniche, paesaggistiche e archeologiche (il Fiume Lao famoso per il RAFTING, la Grotta del Romito dell’Era del Paleolitico, i Centri urbani di Mormanno, Laino Castello e Laino Borgo, i punti di accesso dei Sentieri per i percorsi Naturalistici del Parco, ecc.). Queste peculiarità attraggono un gran numero di visitatori che trovano in loco i vari operatori specializzati (Guide Esclusive del Parco, operatori per il Rafting, ecc.) e la cucina tipica nella ristorazione locale. Da una breve indagine svolta risulta che, nel territorio in esame, il reddito lordo per unità di superficie di terreno (€/ha), a seconda della coltura, varia mediamente dai quattro ai settemila euro per ettaro di terreno. Questa alta redditività dei prodotti orticoli del Pollino è legata alla domanda di “ambiente e natura incontaminata” da parte dei consumatori che è sempre più crescente. L’orticoltura e gli ecotipi locali, nell’area del Pollino, oltre a salvaguardare la biodiversità, possono rappresentare una reale occasione di nuova occupazione per le giovani generazioni in quanto, le tecniche di coltivazione di queste specie, sono semplici e permettono di concentrare il lavoro in un periodo limitato nell’anno, per questo, tali produzioni potrebbero rivelarsi più allettanti per i giovani, anche per quanti non abbiano esperienza nel settore agricolo. Queste produzioni hanno un rischio d’impresa molto ridotto in quanto non richiedono grandi investimenti ma solo le spese relative alle anticipazioni colturali. Per avviare l’attività giovanile in agricoltura, possono essere utilizzate le risorse del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020, le misure relative all’ammodernamento delle aziende, al primo insediamento in agricoltura, ecc.. Altre opportunità per giovani imprenditori scaturiscono dallo sviluppo di un turismo gastronomico identitario legato a questi prodotti locali. Tutto questo, in alcuni casi, potrebbe rappresentare un modo per fermare il già grave fenomeno dell’abbandono del territorio con tutti i riflessi negativi (incendi, erosione, degrado, ecc.) che ne derivano.

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Pubblicato da Arsac Ufficio Marketing Territoriale

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