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Monitoraggio e consigli di difesa fitosanitaria Cimici del Nocciolo in Calabria

L’ARSAC nell’ambito della collaborazione con il Consorzio di Tutela e Valorizzazione della Nocciola Calabrese, svolge attività di assistenza per il contenimento dei fitofagi chiave del Nocciolo, finalizzato al miglioramento qualitativo della Nocciola Tonda Calabrese, iscritta nel registro nazionale delle varietà di fruttiferi locali, con Decreto MIPAAF del 25.02.2020 G.U. n. 63 del 10.03.2020.

Il nocciolo in Calabria, negli ultimi tempi con nuovi impianti sta occupando aree diverse da quella storica di coltivazione, localizzata nelle pre-serre limitatamente ai comuni di Cardiane, Torre di Ruggiero e Simbario. In questa fase di sviluppo delle nocciole troviamo diversi insetti fitofagi, di questi buona parte sono tenuti sotto controllo dagli antagonisti naturali. A compromette lo sviluppo della mandorla (Foto1 e 2), sono le cimici nocciolaie in grado di provocare un danno tale da giustificare alcuni interventi fitosanitari.

cimici nocciolo
Foto 1 nocciola in fase di sviluppo Foto 2 sezione nocciola in fase di accrescimento

Attraverso il monitoraggio settimanale è possibile programmare per tempo, gli interventi di difesa verificando la presenza e individuando la soglia d’ intervento, il monitoraggio viene eseguito con il metodo del cosiddetto “frappage”, che consiste nello scuotimento delle branche esposte a Sud di alcune piante per sito, provocando la caduta degli insetti su un telo di colore bianco, posto sotto la chioma (foto4), con cadenza settimanale e nelle prime ore del mattino.

Le specie catturate nei noccioleti dell’area storica di produzione della Nocciola Tonda Calabrese, sono alcune delle cosiddette “cimici nocciolaie” in particolare:

1. Gonocerus acuteangulatus, (foto 3) conosciuta come cimice del nocciolo, compie una generazione/anno gli adulti svernati migrano sul nocciolo a partire da maggio, ma iniziano ad essere dannose con la formazione del seme provocando il cosiddetto “cimiciato”, a partire dal mese di giugno con lo sviluppo delle neanidi e la comparsa degli adulti della nuova generazione (completa il ciclo solo sul nocciolo). Rilevata in tutti i siti monitorati.

2. Palomena prasina questa specie compie due generazioni/anno, le neanidi della 1^ generazione migrano sul nocciolo sempre verso la metà di maggio e iniziano ad alimentarsi anche con la puntura delle nocciole in fase di sviluppo e completare la 2^ generazione su altre piante, con la comparsa degli adulti. Rilevata solo nei noccioleti adiacenti agli orti familiari. Non abbiamo rilevato la presenza della Halyomorpha halys, nota come “Cimice asiatica”o “Cimice bruna marmorata nei siti monitorati

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Foto 3 Cimice del Nocciolo – Foto 4 Campionamento con metodo per “frappage” – Foto 5 Cimiciato su nocciola post raccolta sgusciata

Il danno economico denominato “cimiciato” è dovuto dalle punture di alimentazione delle cimici, che per effetto degli enzimi salivari inducono delle alterazioni delle caratteristiche aromatiche riscontrabili con macchie scure nella nocciola matura (foto 5). Questo si traduce, al momento della vendita ad una quotazione che tiene conto della percentuale di cimiciato, che determina il prezzo di conferimento all’industria di trasformazione. Il prezzo viene calcolato sulla resa della nocciola in sgusciato, la tolleranza del cimiciato per una percentuale inferiore al 3%, se prodotta con metodo convenzionale e inferiore al 10% per il metodo biologico, per percentuali superiori si opera una decurtazione sul prezzo; in caso di utilizzo della nocciola per prodotti artigianali di filiera corta (ristorazione, gelati, dolci, ecc.) si riconosce una qualità legata alle proprietà della nocciola spesso legate al territorio di coltivazione, ma viene richiesto sempre un basso livello di cimiciato e altri difetti.

La soglia limite è di 1.5-2 adulti a pianta, calcolata come media delle piante esaminate, va comunque osservato lo sviluppo della nocciola e l’indurimento del guscio, la cimice punge nella fase di sviluppo della nocciola (foto 2) e guscio non legnoso. Dai monitoraggi effettuati, le catture si sono avvicinati alla soglia nella 3^ decade di Giugno, quindi visto lo sviluppo della nocciola (foto 2) sono consigliati gli interventi di controllo chimico limitati ad 1-2 con prodotti insetticidi a base Piretro naturale, Olio Bianco, ecc. ammessi in agricoltura biologica e/o prodotti di sintesi per il metodo convenzionale es.: Lambdacialotrina; comunque è necessario utilizzare esclusivamente formulati autorizzati per la coltura del nocciolo. Una buona attività repellente è dimostrata l’utilizzo della Zeolite (polvere di roccia) che ha anche effetto di contrasto allo sviluppo di malattie fungine, viene impiega alla dose di 2-5 Kg/ha.

Il monitoraggio in campo e i rilievi fotografici, sono stati effettuati in collaborazione con i produttori associati al Consorzio di Valorizzazione della Nocciola di Calabria.

Arsac Centro Divulgazione Agricola n. 15 Serra San Bruno

Divulgatore Agricolo Dr. Antonio Clasadonte

 

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Publicato da Arsac Ufficio Marketing Territoriale

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