“Castanicoltura calabrese: tra biodiversita’, tradizione ed innovazione” : se ne è parlato nel convegno che si è tenuto a Soveria Mannelli

Grande interesse ha suscitato tra i partecipanti, il convegno sulla biodiversità castanicola calabrese organizzato dalla Regione Calabria – Dipartimento Agricoltura e dall’ARSAC nell’ambito del progetto Salvaguardia Biodiversità Vegetale e Animale, tenutosi nella sala “delle officine e della creatività” del comune di  Soveria Manelli, il 12 dicembre scorso. Dopo gli indirizzi di saluto da parte del Comune, del GAL e dell’ARSAC, l’apertura del convegno è stata affidata al dirigente del settore 6 del Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria avv. Rodolfo Elia che ha illustrato gli obiettivi che il progetto Salvaguardia Biodiversità vegetale e animale intente perseguire in questa Regione in virtù del recente provvedimento legislativo regionale di tutela, approvato con legge regionale n14/2015, e alle attività che l’ARSAC sta svolgendo nel progetto sul territorio a salvaguardia del patrimonio di specie vegetali e razze animali del territorio calabrese. Gli interventi programmati si sono svolti nei tempi e hanno permesso un ampio dibattito con i presenti intervenuti soprattutto per i temi innovativi trattati. La dott.ssa Tatiana Castellotti, ricercatrice presso Centro per le ricerche agroalimentari e l’analisi dell’economia agraria (CREA)  di Rende ha esaminato le caratteristiche socio economiche del comparto castanicolo evidenziando i vincoli strutturali  della castanicoltura italiana e calabrese in particolare. La dott.ssa Vincenzina Scalzo, divulgatrice dell’ARSAC  ha affrontato gli aspetti legati alle problematiche fitosanitarie vecchie e nuove dei castagneti. Ha sottolineato che l’abbandono ha favorito la diffusione di fitopatie e, negli ultimi anni, la più grave minaccia è stata rappresentata dal cinipide, insetto che ha ridotto drasticamente la produzione italiana di castagne. Ad oggi un nuovo problema è rappresentato da funghi (Gnomognopsis spp) che colpiscono i frutti determinando il marciume gessoso.

Il dott. Antonio Scalise Direttore del Centro Sperimentale ARSAC , ha illustrato il lavoro di recupero, raccolta e conservazione del germoplasma castanicolo calabrese compiuto negli anni dai tecnici divulgatori ed ha letto un messaggio di saluto del dott. Giogio Grassi  esperto conoscitore del mondo castanicolo che ha diretto per anni a Caserta la Sezione per il Mezzogiorno dell’Istituto Sperimentale di Frutticoltura del MiPAAF. Il prof. Gabriele Loris Beccaro dell’Università di Torino ha parlato delle prospettive innovative della castanicoltura da frutto legate agli impianti intensivi ad alta densità ed all’utilizzo dei portinnesti clonali, analizzando gli aspetti tecnici ed economici di questa nuova tipologia di impianto e gestione dei castageneti da frutto. I lavori sono stati  moderati dal dott. Marcello Bruno Divulgatore Agricolo dell’ARSAC

Successo ha riscosso, inoltre, la mostra sulla BIODIVERSITA’ CASTANICOLA allestita nella sala attigua alla sede del convegno, organizzata dai divulgatori agricoli dell’ARSAC, dove sono stati esposti ecotipi di castagne calabresi, castagne italiane, marroni e ibridi eurogiapponesi. Nei due giorni di permanenza programmati con il Comune di Soveria Mannelli il 12-13 dicembre, si sono succeduti numerosi visitatori che hanno potuto ammirare il patrimonio di varietà di castagno custodite dall’ARSAC nel campo di “Carrozzino” di Calabria Verde nel comune di Sersale.

 

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Pubblicato da Arsac Ufficio Marketing Territoriale

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