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La Nocciola Calabrese tra storia, tradizioni e attualità

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Il Nocciolo, da ricerche di tipo storico documentale, fu introdotto in Calabria verso la fine del 1700 come coltura consociata con piante provenienti da Atripalda (Avellino) Poi nella seconda metà dell’800 Gaetano Filangieri, impiantò a Cardinale un noccioleto specializzato distrutto nel 1855 a causa dello straripamento del fiume Ancinale. In seguito la coltura si diffuse nei comuni limitrofi di Torre di Ruggiero, Simbario e Chiaravalle Centrale. La pianta, grazie alla sua rusticità, si è adattata all’ambiente pedoclimatico dell’area originando, la varietà denominata “Nocciola Tonda Calabrese”. Il Nocciolo divenne coltura tipica del territorio, tanto che ogni famiglia possedeva un noccioleto e tutti i membri erano coinvolti nela coltivazione e nella successiva raccolta, che veniva eseguita a mano e coinvolgeva tutta la comunità locale.

Con il passare degli anni, a partire da metà anni 90, alla raccolta manuale si è aggiunta la raccolta meccanica con le prime aspiratrici.

nocciola raccolta

La famiglia coltivatrice collaborava anche per il trasporto, l’asciugatura naturale al sole e la successiva vendita delle nocciole. La vendita locale iniziava con la nocciola fresca, primizia molto richiesta, che si poteva acquistare a partire da ferragosto fino alla festa della Madonna delle Grazie di Torre di Ruggiero (celebrata dal 6 al 9 Settembre). Fino a qualche anno fa infatti i ragazzi di Cardinale e Torre di Ruggiero, erano soliti allestire postazioni ambulanti/itineranti, lungo le strade percorse dai pellegrini, per la vendita delle nocciole fresche confezionate in sacchetti già pesati. La commercializzazione vera e propria avveniva invece tramite la Cooperativa del Nocciolo denominata Ancinal-Bruca costituita dai produttori dell’area storica. La nocciola prodotta in quest’area, identificata come “Nocciola Tonda Calabrese” veniva commercializzata sia sul mercato locale (Nocciola di Cardinale), che sui mercati extra regionali (prevalentemente in Campania).

Alcuni usi tradizionali delle nocciole

Le nocciole in guscio destinate all’autoconsumo familiare, venivano tostate nei forni a legna utilizzati per la cottura del pane per consentire una conservazione invernale.

Nel periodo natalizio le nocciole venivano anche usate per decorare le tavole poste all’interno di cestini artigianali di vimini o di canne intrecciate, oppure sgusciate e tostate venivano utilizzate per la preparazione di dolci tipici come il torrone bianco.

La corilicoltura calabrese è dunque un comparto che merita attenzione per l’impatto socioeconomico sull’economia dell’area storica di produzione Cardinale e Torre di Ruggiero (prov. di Catanzaro) e Simbario (prov. di Vibo Valentia) e degli altri territori interessati alla coltivazione. La Calabria infatti, con una superficie coltivata a nocciolo di circa 700 Ha, è la quinta produttrice dopo Campania, Lazio, Piemonte e Sicilia. La cultivar prevalente è la Tonda Calabrese e in minoranza dalla Tonda Romana, Tonda di Giffoni, San Giovanni ecc, introdotte come impollinatori.

Nel marzo 2008 è stato costituito il Consorzio di Valorizzazione e Tutela della Nocciola di Calabria che ha come obiettivo principale il rilancio del prodotto Nocciola Calabrese, riconosciuta dal MIPAAF come varietà fruttifera locale e risorsa da tutelare con iscrizione al registro nazionale (G.U. del 25/2/2020).

Inoltre i comuni di Cardinale e Torre di Ruggiero sono iscritti all’Associazione Nazionale Città delle Nocciole, di cui fanno parte quei paesi e quelle città produttrici di nocciole le cui comunità sono dedite alla coltivazione, alla lavorazione o alla commercializzazione del prodotto, meglio noto come Nocciola Italiana.

L’Associazione sostiene con iniziative locali i produttori nella promozione del prodotto Nocciola Italiana e dei territori attraverso il Turismo Esperienziale, ed ogni anno organizza una Assise Nazionale in una regione produttrice della Nocciola. Quest’anno, la XIX Assise Nazionale Città della Nocciola si svolgerà in Calabria a Cardinale e Torre di Ruggiero (CZ) nel mese di Dicembre.

Divulgatore Agricolo Dr. Antonio Clasadonte Arsac

ARSAC Centro Divulgazione Agricola n. 15 Serra San Bruno

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Publicato da Arsac Ufficio Marketing Territoriale

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