aglio laino borgo

La biodiversità dell’Aglio di Laino Borgo, prodotto identitario del Territorio del Pollino

di Luigi Gallo (*)

(*) Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC) – Ce.D.A. n.2 – Castrovillari (CS)

aglio laino borgo

L’Aglio di Laino Borgo, riscoperto di recente dal Centro di Divulgazione Agricola (Ce.D.A.) n. 2 dell’ARSAC di Castrovillari (CS), è un ecotipo locale della specie Allium sativum che appartiene alla famiglia delle Liliaceae. Si coltiva prevalentemente nel territorio di Laino Borgo in provincia di Cosenza nel Parco Nazionale del Pollino, inserito in una orticoltura tipica a basso impatto ambientale e di qualità insieme ad altre specie come: fagioli borlotti, pomodori, peperoni, zucchine, insalate, fagiolo poverello bianco a marchio De.Co, ecc.. Questo territorio è ricco di peculiarità naturalistiche, architettoniche, paesaggistiche e archeologiche, come: il Fiume Lao famoso per il rafting, la Grotta del Romito dell’Era del Paleolitico, l’antica Città Greca di Laos distrutta da un forte terremoto nel II secolo A.C., di recente scoperta nel comune di Laino Borgo, ecc..

La tecnica di produzione

Come nella tradizione, la semina dei “bulbilli” di questo ecotipo di aglio avviene manualmente alla fine di ottobre e si raccoglie ai primi di luglio. Alla realizzazione della resa in bulbi secchi contribuiscono la fertilità del terreno, l’epoca di semina, l’andamento climatico e il peso/dimensione dei singoli bulbilli utilizzati per la semina. Si registrano abitualmente rese in bulbi secchi che vanno da un minimo di 70 ad un massimo 150 q/ha. La semina dei bulbilli avviene in solchi paralleli distanziati 60 – 80 cm uno dall’altro. Lungo i solchi, i bulbilli vengono distanziati 10 – 15 cm e interrati ad una profondità di 5-8 cm. Negli ultimi anni, la tecnica tradizionale, si sta cercando di migliorarla anche in funzione della meccanizzazione di alcune operazioni colturali e per la difesa dai parassiti. Lo scopo è quello di risparmiare manodopera agevolando le altre operazioni colturali, alcune delle quali possono essere eseguite meccanicamente. L’eliminazione delle erbe infestanti avviene manualmente se si adotta il sistema tradizionale in piccoli appezzamenti ma, può essere meccanizzata mediante l’uso di motocoltivatori tra le file. Per quanto riguarda l’apporto nutrizionale, la tecnica attualmente in uso è prevalentemente quella tradizionale che non prevede concimazioni chimiche ma solo letamazioni. La raccolta dei bulbi secchi a fine ciclo avviene manualmente ma può essere meccanizzata mediante scavatrici. Dopo la raccolta, i bulbi con la parte epigea ormai secca si conservano sotto forma di trecce o mazzetti che, di solito, si appendono sotto tettoie al riparo dalle piogge. Qualche giovane imprenditore, sta sperimentando la conservazione dei bulbilli in vasettini aromatizzati con pepe e foglie di Alloro e Ginepro oppure in agro dolce, particolarmente gradito dai consumatori come aperitivo e/o antipasto in quanto viene completamente eliminato l’odore sgradito di aglio.

aglio laiono borgo
Coltura aglio di Laino Borgo

La qualità

L’Italia è un paese importatore di aglio ma, la qualità dell’aglio prodotto in Italia è superiore a quello importato da altri Paesi (Cina, Spagna, Turchia, Egitto, Cambogia, ecc.). Questa consapevolezza ha stimolato le aree di maggiore e tradizionale produzione a riorganizzare la coltivazione e la commercializzazione istituendo anche marchi di protezione europea (IGP, DOP, ecc.). Tra i più famosi Agli italiani abbiamo: Bianco Piacentino, Bianco Polesano, Aglio di Voghiera, Aglio di Resia, Aglio di Vessalico, Rosso di Paceco, Rosso di Sulmona, Aglio Testa Rossa Cardinale della valle dell’Esaro in Provincia di Cosenza, ecc.. Questi prodotti esprimono con le loro caratteristiche organolettiche la tipicità dell’area di coltivazione. Il rilancio dell’Aglio di Laino Borgo rientra perfettamente in questa ottica.

Gli aspetti economici

Attualmente questo ecotipo di aglio si commercializza sotto forma di trecce, di mazzetti, di bulbi o, in pochi casi, trasformato e conservato in vasetti di diverso peso. I programmi di valorizzazione realizzati dall’ARSAC per l’Aglio di Laino Borgo hanno determinato l’aumento dei consumatori sia tra i residenti nel territorio del Parco Nazionale del Pollino che tra i non residenti anche stranieri. All’aumento della domanda di questo prodotto è corrisposto un aumento del prezzo che ha stimolato la produzione. Infatti, da un’analisi economica della coltivazione dell’Aglio di Laino Borgo, è emerso che potenzialmente da un ettaro è possibile ottenere una produzione media di circa 130 quintali di bulbi, che, ad un prezzo medio di vendita pari a circa 65 Euro al quintale, fornirebbe una Produzione Lorda Vendibile (PLV) di circa 8450,00 Euro. Considerato che i costi espliciti sostenuti per un ciclo produttivo sono mediamente il 25% del valore della PLV, pari a circa 2112,50 Euro, si calcola un probabile reddito di circa 6337,00 Euro per ettaro. Un valore aggiunto deriva dalla utilizzazione di questo aglio insieme ad altri nostri prodotti di eccellenza nella ristorazione locale. Va considerato che questa produzione ha un rischio d’impresa molto ridotto in quanto non richiede grandi investimenti ma solo le spese per le anticipazioni colturali e che la vendita del prodotto avviene direttamente dal produttore al consumatore e non esistono intermediari. Le tecniche di coltivazione e di gestione dell’aglio, sono semplici e facilmente acquisibili dai giovani anche con brevi corsi di formazione come è stato già sperimentato. Considerate le condizioni ambientali, la produzione di ortaggi compreso l’aglio, permette di concentrare il lavoro in un periodo limitato nell’anno, risultando più allettante per i giovani che potrebbero integrare con redditi derivanti da altre attività. Per queste ragioni i giovani imprenditori agricoli, come già sta avvenendo, possono svolgere un ruolo determinante nel rilancio dell’Aglio di Laino Borgo determinando, nel contempo, un ricambio generazionale nel settore agricolo. Facendo esplicito riferimento a questa realtà economica e con lo scopo di promuovere consapevoli iniziative imprenditoriali degli agricoltori, nel corso degli anni ed anche più recentemente, abbiamo dato particolare importanza ad azioni formative specifiche, dirette a giovani agricoltori, svolgendo alcuni seminari riguardanti le tecniche di coltivazione delle colture orticole tipiche del Pollino, compreso l’Aglio di Laino Borgo e altri ecotipi locali, nell’ambito di uno sviluppo complessivo dell’orticoltura tipica del pollino con i possibili risultati economici.

Il riconoscimento della Denominazione Comunale (De.Co.)

Alla luce delle caratteristiche descritte e degli aspetti economici, il comune di Laino Borgo, ha deciso di istituire la Denominazione Comunale (De.Co.) per questo ecotipo di aglio. l’ARSAC ha contribuito a questo importante riconoscimento fornendo la necessaria collaborazione tecnica agli amministratori, con incontri e sopralluoghi nelle aziende dei produttori, predisponendo il disciplinare di produzione, ecc.. La De.Co., in generale, a differenza di tanti marchi privati, appartiene al Comune, Ente pubblico che la istituisce. La Regione Calabri ha approvato la legge n. 34/2023 relativa a Istituzione e disciplina del registro regionale dei Comuni con prodotti De.Co.. Pertanto, il Comune di Laino Borgo, che ha istituita la De.Co., deve gestirla, attuando tutti i successivi adempimenti che prevedono, tra l’altro, la concessione in uso della De.Co. ai produttori che adottano il disciplinare di produzione approvato. L’ARSAC, come sempre, è pronta a fornire la necessaria collaborazione per la gestione della De.Co.. Il riconoscimento della Denominazione Comunale (De.Co) da parte del Comune di Laino Borgo, se correttamente gestita, rafforza il ruolo identitario di questo eccellente prodotto non solo per Laino Borgo ma per l’intero territorio del Pollino. Ciò facilita la creazione di altre opportunità di lavoro extragricolo che scaturiscono anche dallo sviluppo di un turismo gastronomico e di prossimità facilmente coniugabile con altre forme di turismo come quello naturalistico, culturale, ecc.. Considerato il forte legame con queste forme di turismo, l’Aglio di Laino Borgo, può contribuire alla maggiore conoscenza del patrimonio naturale, culturale, paesaggistico e archeologico del Pollino, rafforzandone gli indissolubili legami fra le diverse componenti.

Prospettive future

Alla luce delle caratteristiche descritte e del riconoscimento della De.Co., anche questo eccellente ecotipo, oltre a contribuire all’ulteriore affermazione di un’agricoltura a basso impatto ambientale e alla salvaguardia della biodiversità, rappresenta un’altra opportunità di reddito anche per le giovani generazioni. Attualmente, come risulta anche da una recente indagine sulla biodiversità condotta in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale del Pollino, i produttori di Aglio di Laino Borgo, oltre a svolgere il ruolo di agricoltori custodi della biodiversità ai sensi della L. 194/15, coltivano l’ecotipo con tecniche a basso impatto ambientale, senza uso di prodotti chimici di sintesi, ottenendo un prodotto di alto pregio con un mercato di nicchia che non ha ostacoli all’espansione. Questo ecotipo di aglio è stato seminato, in apposita parcella, presso il Centro Sperimentale Dimostrativo (CSD) dell’ARSAC di San Marco Argentano e si sta valutando la possibilità di inserirlo insieme ad altri ecotipi in un progetto di studio più complessivo in collaborazione con altre istituzioni di ricerca: CREA di Pontecagnano, UNICAL ecc.. In conclusione, siamo impegnati oltre che alla caratterizzazione genetica e qualitativa del prodotto e al rilancio gastronomico, ad approfondire le conoscenze della coltura al fine di migliorare e meccanizzare, ove possibile, le tecniche colturali, inserendo l’aglio in sistemi orticoli più ampi.

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Publicato da Arsac Ufficio Marketing Territoriale

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