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“Dalla coltura della terra alla cultura della persona”: ieri seminario sull’Agricoltura sociale promosso da Arsac e Regione Calabria

Si è tenuto ieri pomeriggio, presso la Cooperativa sociale “Arcadinoè” di Vadue di Carolei, il seminario formativo – informativo promosso da Arsac e Regione Calabria dal titolo “Dalla coltura della terra alla cultura della persona”. Il dibattito, ricco di interventi che hanno abbracciato vari ambiti, è stato incentrato sull’agricoltura sociale ed è il primo del ciclo “Progetto Analisi Sviluppo e Diffusione Agricoltura sociale in Calabria”, che ha l’obiettivo di far conoscere questa tematica, valorizzare le buone pratiche calabresi e stimolare la creazione di reti territoriali finalizzate all’attivazione di percorsi di agricoltura sociale. L’incontro si è aperto con gli interventi  del Commissario Straordinario dell’Arsac Stefano Aiello, del Dirigente del Settore divulgazione ARSAC Bruno Maiolo e del Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura Carmelo Salvino.

Il Commissario Aiello ha spiegato l’impegno che l’Arsac porta a vanti da anni nel campo dell’agricoltura sociale, sottolineando che l’ente funge anche da collante per favorire la collaborazione tra i diversi soggetti interessati in questo ambito. “L’agricoltura sociale – ha affermato il Commissario – è uno strumento per soddisfare diverse esigenze della popolazione, che abbraccia l’aspetto sociale, quello economico e quello della sostenibilità ambientale. I nostri divulgatori sono radicati sul territorio, raccolgono le loro esigenze, grazie al confronto giornaliero con le aziende agricole, con le cooperative, con le associazioni professionali  e di categoria, ed affiancano realtà che spesso svolgono attività su terreni confiscati alla mafia e lavorano in regime biologico, non senza grandi difficoltà. Diversi sono i beneficiari dell’agricoltura sociale – ha aggiunto – in particolar modo minori, disabili, e soggetti svantaggiati. E diversi sono i servizi offerti, finalizzati all’inclusione sociale, alla creazione di nuove opportunità di lavoro, alla formazione. L’obiettivo di Arsac e della Regione è quello di creare delle linee guida, dei modelli da seguire per realizzare obiettivi comuni, nonché una serie di reti tra enti locali, amministrazioni pubbliche,  Asp, mondo agricolo ed associazioni di categoria. L’Arsac, insieme alla Regione, crede molto nell’agricoltura sociale, sta portando avanti un percorso di formazione e informazione sull’argomento, ed accompagna l’Osservatorio regionale sull’agricoltura sociale. Inoltre ha sottoscritto un protocollo d’intesa con Crea e con l’Università della Calabria per favorire tutti quei processi di innovazione che vanno divulgati e messi in pratica, ed un altro protocollo con il Comune di San Marco Argentano, Comune capofila del progetto, e l’Asp, incentrato sull’agricoltura sociale nell’ambito di piani territoriali, per  avviare percorsi di sviluppo territoriale sostenibile e solidale, oltre a pratiche di innovazione sociale.

Il Dg Salvino ha illustrato le attività della Regione Calabria sul tema dell’agricoltura sociale, evidenziando anche la pubblicazione di un  bando del PSR relativo alla Misura 16.9. “Come Dipartimento e come Assessorato – afferma l’ing. Salvino – siamo convinti che le iniziative di agricoltura sociale possano offrire molte opportunità ai territori ed alla popolazione e crediamo molto in questo filone. La Calabria è una delle prime regioni ad aver costituito, in seno al Dipartimento Agricoltura, l’Osservatorio sull’agricoltura sociale – ha aggiunto –  e nonostante una carenza legislativa nazionale, stiamo lavorando con impegno. Abbiamo coinvolto il nostro ente strumentale Arsac che è sceso sui territori per creare partenariati. Attraverso sinergie tra mondo del volontariato, sociale e agricolo si possono creare gli strumenti adatti per affrontare il disagio sociale, strumenti che avvicinano i giovani a una nuova concezione dell’agricoltura, integrata con i servizi”.

Il Consigliere delegato D’Acri, che ha concluso i lavori, portando i saluti del Presidente Oliverio, ha affermato: “Abbiamo due tipi di agricoltura in Calabria, quella dell’agroalimentare, dei dati di Bankitalia, delle aziende, dell’export, e quella delle arre interne, svantaggiate, dove ogni giorno si combatte contro il fenomeno dello spopolamento e dove c’è necessità di servizi. Ecco che entra in campo l’agricoltura sociale – ha puntualizzato – che soprattutto nelle aree rurali svantaggiate ha un ruolo fondamentale. Qui all’Arcadinoè, grazie alle testimonianze delle cooperative sociali, abbiamo avuto riprova del fatto che l’agricoltura sociale offre a tutti la possibilità di trovare il proprio spazio e la propria dimensione. La Regione ha fatto e sta facendo di tutto per creare quelle sinergie e quelle reti, tra mondo agricolo, mondo del sociale ed enti pubblici, che sono necessarie per far decollare questa pratica. La collaborazione con Arsac, braccio operativo dell’agricoltura, è importantissima, così come l’apporto dei Gal dovrà essere fondamentale in direzione della creazione delle micro filiere e delle reti tra agricoltori. Sono stato da sempre contrario alla vendita dei terreni incolti dei Comuni e degli altri enti pubblici – ha sottolineato il Consigliere delegato – per evitare speculazioni, e ho sempre ritenuto giusto favorire giovani, cooperative di giovani e cooperative sociale. Vogliamo portare a compimento, difatti, la legge regionale sull’agricoltura sociale. Attraverso il PSR, con la Misura 16.9 miriamo a favorire i progetti di agricoltura sociale e, contestualmente, l’insediamento dei giovani e la preservazione della biodiversità regionale”.

L’introduzione ai lavori è toccata a Michelangelo Bruno Bossio, funzionario Arsac, che ha tracciato un quadro di analisi, sviluppo e diffusione dell’agricoltura sociale in Calabria, soffermandosi sul fenomeno del caporalato, del percorso formativo dell’operatore di fattorie sociali e sui percorsi di educazione ambientale ed alimentare. A seguire, le relazioni tecniche. Raffaella Fragale, divulgatore Arsac, ha parlato di “Agricoltura sociale, reti e sviluppo del territorio”, spiegando la multifunzionalità di questo settore, che  coniuga l’agricoltura vera e propria con lo svolgimento di attività sociali con finalità terapeutiche, riabilitative, assistenziali, ricreative e di inclusione sociale. Pino Gaudio di Crea ha discusso de “L’Agricoltura sociale tra opportunità e criticità”. Dopo le testimonianze delle cooperative sociali Arcadinoè, Agrama di Belcastro e L’Arco di Decollatura, sono seguiti gli interventi di Maria Rosaria Telarico, Responsabile Unità Operativa Semplice del Csm di Rende; di Silvia Sivini, del Centro Studi  DISPeS dell’Unical; di Erminia Pellegrini, Responsabile UOC Coor dei Servizi Socali dell’Asp; di Paola Granata, Presidente di Confagricoltura Cosenza e di Maria Pirrone, di Cia Calabria, già Presidente nazionale Agia. L’incontro è stato moderato da Masimo Clausi, giornalista de Il Quotidiano della Calabria.

 

 

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Pubblicato da Arsac Ufficio Marketing Territoriale

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