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Allevamento di suini neri calabresi nel Centro Sperimentale Dimostrativo Arsac di Molarotta 

Una “razza autoctona” si può definire come il perfetto equilibrio tra l’animale e il territorio in cui vive.

Il Suino Nero Calabrese negli ultimi anni è stato oggetto di attenzione per il suo recupero e salvaguardia. L’importanza di questa razza, allevata allo stato semi-brado, deriva non solo dalla necessità della conservazione della biodiversità, ma anche da un risvolto socio-economico e, grazie alla qualità dei salumi e delle carni fresche, dagli sbocchi commerciali nel settore dell’alta gastronomia. L’allevamento semi-brado del Suino Nero Calabrese, può fornire ai consumatori prodotti di origine animale che rispondono al meglio alle esigenze nutrizionali umane.

Allevamento di suini neri calabresi nel Centro Sperimentale Dimostrativo Arsac di Molarotta 

Nel corso del 2022 nel Centro di Molarotta, sono stati allevati 19 suini neri calabresi nati nel Centro Sperimentale Dimostrativo di Acri tra la seconda decade di aprile ed il primo giugno 2021 e giunti a Molarotta a fine febbraio 2022 con un peso medio di circa 45 Kg cadauno.

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ARSAC CSD MOLAROTTA febbraio 2022: arrivo dei suini neri nel Centro.

Dal punto di vista sanitario sia il Centro Sperimentale di Acri che quello di Molarotta sono regolarmente accreditati contro la Malattia Vescicolare Suina e risultano indenni da Aujeszky.

La Malattia Vescicolare Suina (MVS) è una malattia infettiva e contagiosa per i suini, causata da un virus che colpisce li colpisce e che può causare ingenti danni economici poiché la norme comunitarie e nazionali prevedono gravi restrizioni commerciali sia per gli animali vivi che per i prodotti da essi derivati.  .
Si tratta comunque di una malattia che non si trasmette in alcun modo agli uomini né direttamente né attraverso i prodotti trasformati. 
Fu osservata per la prima volta in Lombardia nel 1966 in un allevamento industriale di suini all’ingrasso e venne diagnosticata inizialmente come afta epizootica finché ricerche più approfondite permisero di identificare l’agente causale in un virus ad RNA (Enterovirus).

La MVS, quando si manifesta nella sua forma clinica, causa ipertermia, zoppia, lesioni vescicolari ed erosioni localizzate sulla cute e sulle mucose (piedi, grugno, labbra e lingua). Tuttavia, l’infezione subclinica è stata la condizione più frequentemente osservata negli ultimi anni.

Dopo il primo caso diagnosticato nel 1996 i Lombardia, le misure restrittive previste dalle norme nazionali e regionali hanno consentito di ridurre progressivamente il numero di focolai registrati annualmente, di cui l’ultimo è stato registrato nel 2015 in un allevamento suinicolo in provincia di Reggio Calabria. A febbraio 2019, con il riconoscimento europeo dello status di regione indenne per la Calabria, ultima regione ad aver registrato un focolaio nel 2015, l’Italia ha definitivamente ottenuto il riconoscimento di Stato membro ufficialmente indenne per la MVS da parte dell’UE. A fine 2019 l’Italia ha depositato presso l’OIE la “self declaration” di indennità della malattia.

                L’Aujeszky è una patologia virale che causa gravi perdite economiche agli allevamenti suinicoli, come mortalità, riduzione della crescita e calo della fertilità, nei confronti della quale a livello nazionale sono già in atto piani di controllo specifici. Inoltre a livello europeo, Stati membri e loro regioni possono beneficiare di specifiche garanzie sanitarie negli scambi commerciali nel caso abbiano in essere piani di eradicazione riconosciuti o siano indenni da tale malattia. L’ Aujeszky è causata da un Herpesvirus. Colpisce prevalentemente il suino con sintomatologia variabile in base all’età dell’animale. Si possono avere forme neurologiche, respiratorie, aborti e nati morti. Il virus può rimanere latente nel tessuto nervoso durante lunghi periodi e riattivarsi nel tempo. Una volta che il virus viene introdotto in un allevamento, persiste a lungo, infettando continuamente la produzione, causando perdite produttive a diversi livelli. Il virus può sopravvivere fino a 3 settimane fuori dal suino. Nei suini da ingrasso, i sintomi principali sono:

  • Febbre
  • Sternuti.
  • Tosse.
  • Polmonite.
  • Alcuni ceppi del virus possono causare malattia respiratoria grave e altre causano riniti gravi.
  • Sintomi nervosi, incluso incoordinamento, meningiti, pedalamento.
  • Normalmente la mortalità è bassa.

La malattia è presente in quasi tutto il mondo. Nei Paesi UE la prevalenza della malattia è variabile e in molti stati sono in corso dei programmi di eradicazione. Diversi Paesi dell’UE e la Svizzera sono riconosciuti ufficialmente indenni dalla malattia di Aujeszky. Nelle popolazioni di cinghiali, tuttavia, il virus continua a circolare. Negli ultimi anni, singoli casi si sono verificati in cani che avevano presumibilmente contratto la malattia attraverso il contatto con i cinghiali (ad es. durante la caccia).

Nel Centro di Molarotta per evitare il contatto diretto dei suini neri con animali selvatici (es. cinghiali) è presente una doppia recinzione con in mezzo una strada di oltre sei metri.

I suini neri sono allevati allo stato semi brado ed alimentati e sostenuti da apposita razione alimentare costituita, a seconda del periodo, da sfarinati cerealicoli proteici, integrati da mangime apposito per suini da ingrasso tipo “maiale casereccio”.

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ARSAC CSD MOLAROTTA novembre 2022: fase dell’allevamento dei suini neri nel Centro

Agli inizi dello scorso mese di luglio, purtroppo, un suino di circa 120 Kg è stato rinvenuto morto ed immediatamente, si è provveduto ad allertare il Servizio Veterinario dell’ASP. I veterinari hanno prelevato l’osso lungo da inviare all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per la sorveglianza della Peste Suina Africana e Classica. La carcassa del suino è stata regolarmente trasportata e smaltita da una ditta specializzata del Settore. Il referto dell’IZS è stato negativo e la morte è stata attribuita ad un infarto causato dalla forte calura estiva del periodo. Negli ultimi sei anni, questo è stato l’unico decesso di un suino nero nel Centro di Molarotta.

            I diciotto suini neri nel corso della loro permanenza nel Centro di Molarotta, sono stati accuditi dal personale addetto al settore zootecnico e non hanno avuto nessun tipo di problema ed alla data del 24 novembre 2022, avevano raggiunto il peso di Kg.3762.

Nel mese di Dicembre è stato pubblicato un avviso pubblico per la vendita, in lotto unico, dei diciotto capi da destinare al macello. L’intero lotto è stato aggiudicato al prestigioso Salumificio San Vincenzo di Fernando Rota  a Casali del Manco (CS) dove sono avvenute le operazioni di trasformazione della carne nella linea di prodotti più prestigiosi, quella dei salumi e dei salami di suino nero.

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Salumificio San Vincenzo dicembre 2022: lavorazione dei suini neri del CSD di Molarotta

 

 

 

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Publicato da Arsac Ufficio Marketing Territoriale

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