L’ARSAC nell’ambito delle azioni di sostegno allo sviluppo della Nocciolo in Calabria, frutto della collaborazione con il Consorzio di Tutela e Valorizzazione della Nocciola Calabrese svolge attività di consulenza e assistenza tecnica per la coltivazione del nocciolo e il miglioramento qualitativo della Nocciola Calabrese.
Durante il monitoraggio dello sviluppo vegetativo e la verifica della presenza dei principali fitofagi e patologi fungini, nei noccioleti calabresi, è stato osservato un aumento del danno da necrosi batterica.
La Necrosi batterica del nocciolo (Xanthomonas campestris pv. corylina) provoca danni sulle gemme, disseccamento dei germogli, maculature fogliari e cancri corticali, manifestandosi con maggiore o minore intensità in funzione della piovosità primaverile, in quanto l’umidità ne favorisce lo sviluppo. Al momento le piante sono in fase di inizio caduta delle foglie (foto 1 caduta completa).
I germogli presentano accartocciamenti e disseccamenti specialmente nella parte apicale con la presenza di macchie bruno-rossastre ellittiche, lunghe 2-3 mm, ben visibili sull’asse centrale.
Sulle foglie compaiono delle macule di colore bruno-rossastro sia sulla lamina che sul peduncolo, dalla forma irregolare, di 1-2 mm di diametro. Quando interessano anche la lamina risultano su entrambi i lati della foglia, possono essere accompagnate da alone clorotico, appaiono traslucide. Le macchie spesso vanno a colpire anche le nervature fogliari. Foto 2
Sulle nocciole in accrescimento, la sintomatologia è visibile sulle brattee e sul frutto. Sulla cupola sono presenti maculature leggermente depresse di colore scuro, un attacco precoce può bloccare lo sviluppo del frutto. Foto 3

Il batterio è in grado di sopravvivere durante il periodo invernale e in primavera, veicolato da agenti meteorologici favorevoli (pioggia e vento) può colonizzare le gemme sane e avviare lo sviluppo dell’infezione. Penetrando tramite le aperture naturali: stomi, lenticelle o ferite, una volta penetrato all’interno dei tessuti si moltiplica intensamente fino a provocarne il disseccamento. Affinché avvenga l’infezione è necessaria una pioggia infettante oppure un periodo piovoso prolungato. Le temperature ottimali per lo sviluppo della malattia sono comprese tra 18 – 20° C.
La difesa, consiste in interventi di tipo preventivo in quanto non esistono prodotti curativi contro i batteri fitopatogeni. Di seguito alcune indicazioni per il controllo della necrosi batterica:
- In autunno a partire dall’inizio della caduta foglie effettuare 2 interventi a base di Rame (es. poltiglia bordolese 20%, oppure ossicloruri di rame) secondo le dosi indicati in etichetta e distanziati da circa 15 giorni;
- In primavera, prima della ripresa vegetativa, effettuare 1 trattamento preventivo sempre a base di rame a dosaggio più basso rispetto all’autunnale.
- Particolare attenzione è necessaria con gli attrezzi di potatura disinfezione degli stessi e dei tagli con solfato di rame o con ipoclorito di sodio al 3%
- Il limite per il rame è di 28 kg/ha in 7 anni. Si raccomanda di non superare il quantitativo medio di 4 kg di rame per ettaro all’anno
In rame come principio attivo ammesso in agricoltura biologica e utilizzato anche in agricoltura convenzionale è obbligatorio impiegare esclusivamente formulati autorizzati, per la coltura verificando l’etichetta del prodotto fitosanitario impiegato. Il monitoraggio in campo e i rilievi fotografici, sono stati effettuati in collaborazione con i produttori associati al Consorzio di Valorizzazione della Nocciola di Calabria.
Arsac CeDA15 Serra San Bruno
Divulgatore Agricolo Dr. A. Clasadonte (antonio.clasadonte@arsac.calabria.it)