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Si è discusso di “Contrasto ai fenomeni del lavoro nero e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura” nel seminario promosso ieri a Corigliano Calabro da Arsac e Regione Calabria

Lunedì mattina, presso la sala dell’Autorità portuale di Corigliano Calabro, si è tenuto il seminario formativo -informativo “Contrasto ai fenomeni del lavoro nero e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura (Caporalato)”, promosso dall’Arsac, l’Azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura calabrese, e patrocinato dalla Regione Calabria. L’Arsac e la Regione Calabria, attraverso questo incontro – organizzato non a caso nella Sibaritide, comprensorio vitale per l’agricoltura calabrese – hanno inteso puntare i riflettori su un tema molto complesso, delicato ed attuale, quale il lavoro nero e lo sfruttamento del lavoro nel settore primario, concentrando l’attenzione sulle novità normative introdotte dalla Legge 199 del 2016 “dal titolo “Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo”. Ne è nato un confronto molto interessante e ricco di spunti da diversi punti di vista, giuridico, sociale, economico, lavorativo, assistenziale e professionale, grazie alla massiccia partecipazione di vari attori  del territorio regionale. Punto di partenza della discussione, quindi, la lotta per la legalità, questione di primaria importanza per la giunta regionale che, parte simbolicamente dal settore agricolo, ma abbraccia tutti gli altri comparti economici e produttivi della Calabria. 

Ha aperto i lavori del tavolo il Commissario Straordinario dell’Arsac, Stefano Aiello, che ha illustrato il ruolo e l’impegno dell’Arsac sul territorio regionale, in merito alla questione della lotta al caporalato ed al lavoro irregolare nel settore agricolo. L’appuntamento di Corigliano, infatti, è stato il primo di una serie di eventi centrati su questi argomenti. L’attività di progetto dell’Arsac prevede un altro dibattito sul caporalato e lo sfruttamento del lavoro nella piana di Gioia Tauro, altro territorio strategico per l’agricoltura regionale, nonché momenti informativi sul Decreto legislativo 81/2008“Tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro”, nonché su temi che il gruppo di lavoro Arsac concorderà con le organizzazioni agricole. 

Martedì 19 giungo alle ore 17.00, invece, presso la cooperativa sociale “Arca di Noè” di Vadue di Carolei, si terrà l’incontro dedicato all’Agricoltura sociale “Dalla coltura della terra alla cultura della persona”, finalizzato alla valorizzazione di questo settore, fondamentale per lo sviluppo dei territori e per creare nuove opportunità di lavoro e di benessere per le popolazioni calabresi ed in particolare per le fasce più deboli.

A seguire, gli interventi di Davide Colace dell’Arsac su “Il progetto ‘Caporalato’”; di Francesco Cufari, Presidente della Federazione regionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali su “Professione agronomo: gestione dell’azienda agricola. Rispetto della legalità e etica”; di Nicola Cilento, Vice Presidente Nazionale Confagricoltura su “Impatto della legge 199/2016 sull’attività dell’impresa agricola”; di Federica Pietramala, Segretaria Flai – Cgil Calabria su “L’esperienza del sindacato di strada della Flai – Cgil nel comprensorio Sibari – Pollino”; di Danilo De Lellis, Responsabile nazionale del settore Lavoro della CIA Agricoltori italiani su “Il ruolo attivo del collocamento nel contrasto al caporalato”; di Michele Sapia, Segretario generale Fai – Cisl Calabria su “Legge 199: tra prevenzione, contrattazione e partecipazione per il lavoro e il territorio”; di Pietro Molinaro, Presidente Coldiretti Calabria su “Dal contrasto al caporalato ai contratti di filiera: etica del cibo e reddito per gli agricoltori”; di Marisa Manzini, Procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Cosenza, che ha relazionato su “Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nell’esperienza giudiziaria della Procura di Cosenza”; di Mario Spagnuolo, Procuratore della Repubblica di Cosenza, nonché componente del comitato scientifico della Fondazione Osservatorio Agromafie, che ha parlato di “Agromafie e sviluppo economico”. Le conclusioni dell’incontro sono toccate a Mauro D’Acri, Consigliere regionale delegato all’Agricoltura, che portando i saluti del Presidente della Regione Mario Oliverio, ha discusso anche del “Protocollo d’intesa sottoscritto con il Mipaaf e il Ministero dell’Interno”. Il dibattito è stato moderato da Attilio Sabato, Direttore di Tele Europa Network. 

Argomento principale della discussione, dunque, la Legge 199, che ha ridisegnato le forme di contrasto al caporalato ed allo sfruttamento del lavoro, ma anche una serie di attività del Governo, declinate attraverso alcuni protocolli d’intesa sottoscritti dai Ministeri del Lavoro, dell’Interno e delle Politiche agricole, alimentari e forestali con le Regioni, per monitorare questi fenomeni con azioni a breve, medio e lungo termine. Si è discusso, quindi, tra le altre cose, di presidio dei territori, sicurezza sul lavoro, ruolo dei trasporti, ma anche di coinvolgimento dell’Ispettorato del lavoro e Inail, dell’importante ruolo delle Associazioni di categoria agricole, che raccolgono ogni giorno le istanze del comparto primario. E ci si è avvalsi dei fondamentali contributi delle Organizzazioni professionali e degli spunti dei Sindacati, portavoce dei lavoratori. Ruolo fondamentale, quello della Prefettura, che coordina tutte le attività di lotta allo sfruttamento del lavoro in agricoltura ed al caporalato. Fenomeno, per altro, solo in parte collegabile ai migranti, ai rifugiati politici ed ai richiedenti asilo, altra questione attualissima e molto delicata.

Il Procuratore aggiunto Manzini ha fatto una vera e propria cronistoria dell’evoluzione della normativa della lotta al caporalato, con precisi riferimenti alle attività della Procura di Cosenza, ribadendo la massima disponibilità della stessa alla collaborazione finalizzata all’affermazione della legalità. Il Procuratore Spagnuolo si è soffermato invece sulle varie forme di agromafie, che intaccano pesantemente il sano sviluppo economico dei territori, mettendo tra l’altro a repentaglio la salute dei consumatori. Spagnuolo, ha precisato, tra l’altro, che il lavoro nero non è circoscritto unicamente al settore agricolo, né tantomeno, solo alla Calabria ed alle regioni meridionali. 

Ognuno per la sua parte, quindi, e nella massima condivisione, ha offerto la propria disponibilità a lavorare in rete e alla creazione di tavoli permanenti che si occupino di queste scottanti questioni, importantissime per una regione come la Calabria. Il tavolo, poi, ha posto l’accento anche sulla necessità di favorire e sostenere quelle realtà che da sempre operano nei binari della legalità, scontrandosi ogni giorno con difficoltà ed ostacoli pesantissimi.

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Pubblicato da Arsac Ufficio Marketing Territoriale

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