La Calabria punta al rilancio della coltura. Risultati economici migliori se coltivata in rotazione con foraggere e leguminose tipiche della zona
“Stando ai dati Istat, nell’ultimo decennio, la Calabria è la regione Italiana che ha coltivato più superficie a segale con oltre 1.400 ettari, seguita dalla Lombardia con circa 800 ettari, su un totale nazionale di 4.200 ettari. In Calabria, la segale, da secoli si è adattata negli ambienti a un’altitudine superiore a 750 metri s.l.m. dove, come da tradizione, ancora oggi si coltiva prevalentemente nei territori compresi nei tre Parchi Nazionali calabresi del Pollino, della Sila e dell’Aspromonte e in altre aree circostanti. Nei dialetti calabresi la segale è chiamata “Irmanu”, “Irmana”, “Iermanu”, “Iermana”, “Granuiermanu” tutti nomi di chiara derivazione dalla parola “Germania” nazione dalla quale fu importata nei secoli passati.”