Le elevate quotazioni che ultimamente sta spuntando sul mercato la fibra di cotone, suggeriscono di valutare una possibile reintroduzione della coltura in Italia sperimentando le due varietà più promettenti negli unici due paesi dell’Unione Europea dove è tuttora coltivata la specie (Grecia e Spagna) con l’utilizzo di tecniche di coltivazione messe a punto da precedenti ricerche in ambienti simili come la fascia costiera della Locride.

Pertanto nella sede del Centro Sperimentale Dimostrativo ARSAC della Locride, in collaborazione con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, si sono condotte delle prove sperimentali-dimostrative con le varietà “Elsa” e Juncal” combinando, in uno schema sperimentale a parcelle suddivise con tre repliche, tre differenti epoche di semina e due regimi di coltivazione (convenzionale e a basso impatto ambientale).

Il terreno oggetto delle prove è di natura franca, a reazione subalcalina, moderatamente calcareo e dotato di quantitativi medi di azoto e sostanza organica.

La preparazione del terreno per la semina è stata realizzata attraverso un aratura profonda e successivamente due interventi di fresatura. Nelle parcelle convenzionali sono stati utilizzati fertilizzanti con prodotti minerali (Azoto 110 kg/ha, Fosforo 110 Kg/ha, Potassio 80 kg/ha) e con geodisinfestanti (clorpiriphos 0,225 Kg/ha) ; nelle parcelle con metodo ecologico si è utilizzato una composizione di letame bovino e avicolo (10 q.li/ha) miscelato con composti batterici (1 litro/ha) per favorire l’azotofissazione atmosferica e l’utilizzo del fosforo e potassio presenti nel terreno. tali prodotti sono stati interrati con fresatura, ripetuta in prossimità delle semine (21 Aprile, 6 e 19 Maggio). Le densità di semina utilizzate si sono aggirate intorno ai 30 semi per metro quadrato.

Nelle tesi convenzionali alla semina è seguito un trattamento diserbante (Pendimetalin+S-metolaclor); sia in convenzionale che in regime ecologico si è effettuato un primo intervento irriguo (500 m3 per ettaro). Altri quattro interventi irrigui della stessa entità sono stati realizzati in entrambe le tesi in corrispondenza delle fasi fenologiche di 5ª-6ª foglia, formazione dei bottoni fiorali, piena fioritura ed ingrossamento delle capsule; con i primi tre interventi irrigui, nelle parcelle in convenzionale sono stati apportati altri 30 kg/ha di azoto per intervento;  sempre nelle parcelle convenzionali è stato applicato un regolatore di crescita in corrispondenza della fase di ingrossamento dei primi bottoni fiorali.

In entrambi i regimi è stato eseguito un trattamento preventivo contro la Nottua gialla (Helicoverpa armigera Hb.) in corrispondenza della formazione delle capsule (con Indoxacarb nella parcelle convenzionali e bioinsetticida a base del virus HaNPV). Le piante infestanti sono state controllate con una sarchiatura ed alcune scerbature manuali. La raccolta è stata realizzata in forma scalare in quattro tempi e contemporaneamente per tutti i trattamenti allo studio nelle seguenti date: 31 Agosto, 15 Settembre, 6 e 18 Ottobre 2017).

I risultati più significativi (i dati sono stati elaborati attraverso analisi della varianza a tre vie) in ordine a fittezza delle piante, ciclo biologico, peso medio per bioccolo e resa in fibra grezza (tra convenzionale e biologico) sono sintetizzati nei seguenti grafici in cui differenti lettere stanno a significare differenze significative (n.s. = differenze non significative).

Grafico 1: Differenza di fittezza espressa in numero di piante per metro quadrato
Grafico 2: Differenze della lunghezza delle fasi del ciclo (S-E: semina/emergenza; E-F: emergenza/fioritura; F-AC: Fioritura/accrescimento capsule)
Grafico 3: Differenze di peso medio in grammi dei bioccoli di cotone
Grafico 4: differenze di percentuale di fibra soda
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