Presso il CSD ARSAC Val di Neto da vari anni si realizzano attività sperimentali su colture energetiche, condotte in collaborazione con istituti universitari, organizzazioni professionali agricole ed imprese private che sono finalizzate a valutare le potenzialità produttive ed energetiche di colture ecocompatibili ed alternative a quelle tradizionali nel territorio della Provincia di Crotone. Le sperimentazioni riguardano essenzialmente la produttività di selezioni di genotipi locali (di Eucalitto, Robinia e Pioppo) e la possibilità di meccanizzazione delle operazioni di raccolta. Le prove in essere vengono riportate sinteticamente nella tabella 1.

Tab. 1 – Caratteristiche delle parcelle delle essenze forestali oggetto di sperimentazione

Essenze

Caratteristiche delle parcelle

Robinia energy

N. 2 parcelle in asciutto con gli ecotipi “Calabria” ed “Energy” in blocchi di n. 10 piante randomizzati replicati 2 volte in confronto produttivo con altre specie – sesto 3 x 0,5 m. = 6.660 piante ad ettaro

N. 2 parcelle in asciutto di Robinia “Energy” a differente densità di impianto:

sesto 3 x 1 = 3.330 piante ad ettaro

sesto 2 x 0,5= 10.000 piante ad ettaro

N. 2 parcelle con subirrigazione con differenti cloni di provenienza ungherese (Nagykunsagi e Nyrsegi) – sesto 3 x 1 m = 3.330 piante ad ettaro

Eucaliptus sp.

N. 1 parcella in asciutto con specie (E. Camaldulensis) in blocchi di n. 10 piante randomizzati replicati 2 volte in confronto produttivo con altre essenze vegetali (sesto 3 x 0,5 = 6.660 piante ad ettaro)

N. 2 parcelle in asciutto di Eucaliptus Camaldulensis a differente densità di impianto:

sesto 3 x 1 m. = 3.330 piante ad ettaro

sesto 2 x 0,5 m. = 10.000 piante ad ettaro

N. 2 parcelle in irriguo con ibrido risultante da incrocio di Gunnii x Globulus x Globulus:

sesto 3 x 1 m. = 3.330 piante ad ettaro;

sesto 3 x 0,5 m. = 6.660 piante ad ettaro;

Prova di confronto parcellare con le seguenti specie: Rudis, Sargenti, Camaldulensis, Occidentalis, Trabuti, Bradgsiana con sesto 3 x 0,5 m. = 6.667 piante ad ettaro

Populus sp.

N. 5 cloni di pioppelle ibride euroamericane, in pieno campo con subirrigazione ritenute più produttive sulla base dei primi risultati acquisiti nella precedente prova; sesto 3 x 0,5 m. = 6.667 piante/ettaro

Negli anni passati i risultati migliori delle parcelle si sono avuti, con i cloni di Robinia (“Nyrsegi”) e di Eucaliptus (“Camaldulensis“) in termini di energia contenuta nella biomassa prodotta da ogni pianta, mentre in termini di energia per ettaro il Clone di Eucaliptus Gunni x Globulus x Glob. con sesto d’impianto di 3 x 0,5 metri si è dimostrato nettamente superiore.

Tenendo presente la presenza di falda freatica superficiale, si è ritenuto superfluo ed irrilevante la considerazione delle tesi sperimentali in irriguo, anche in considerazione di considerazioni di ordine etico legate all’utilizzo delle scarse risorse irrigue per colture agro energetiche a scapito di colture food, pertanto si è deciso di condurre le prove in limitandosi ad interventi irrigui solo in casi ed in condizioni di evidenti condizioni di stress idrico.

I risultati riportati in tabella 2, rilevati alla fine del 2017, mostrano sviluppo e produzioni medie più elevate (sia in termini di accrescimento e quindi di biomassa totale) per l’Eucalitto Sargenti, per il confronto a blocchi randomizzati mentre si confermano le buone performance produttive per E. gunnii x globulus x globulus, mentre per le Robinie, si evidenziano rese comparativamente più elevate della Robinia nirsegy rispetto alla nagykunsagi e Robinia Energy sesto 3 x 1 m., rispetto a quelle al sesto 2 x 0,5 m.

Le varietà di Pioppo si presentano molto sensibili ad attacchi parassitari, e pertanto evidenziano palesemente  uno sviluppo vegetativo stentato che hanno fatto ritenere la specie non degna di attenzione. Per la Paulownia, invece, si evidenziano rese comparativamente più elevate per il sesto 2×1.

Dalle prove inoltre sono emerse alcune indicazioni sull’attitudine alla coltivazione delle essenze forestali negli ambienti caratterizzanti il territorio regionale, che si riassumono di seguito:

I risultati dei prossimi anni di sperimentazione saranno sottoposti ad analisi statistica in modo tale da consentire un giudizio definitivo circa il fatto che le colture da biomassa a ciclo breve possano costituire per l’areale di riferimento una valida alternativa alle colture tradizionali, nella misura in cui le stesse vengono utilizzati in impianti di micro generazione attraverso impianti di termovalorizzazione che comportano bassi investimenti finanziari.

Tab. 2: risultati produttivi e di accrescimento Dicembre 2017

Data rilievo

Specie/ecotipo

ANNI di accrescimento

SESTO DI IMPIANTO (m.)

N. Piante ad ettaro

Altezza pianta (m.)

Diametro corrispondente al colletto  (cm.)

Diametro corrispondente a 180 cm dalla base (cm.)

Fine 2017 E. camaldulensis 8 3×0,5 6.667 16,5 14,9 11,4
Fine 2017 E. trabuti 8 3×0,5 6.667 15,2 13,6 9,5
Fine 2017 E. rudis 8 3×0,5 6.667 13,6 11,1 9,5
Fine 2017 E. sargenti 8 3×0,5 6.667 18,5 15,5 12,0
Fine 2017 E. occidentalis 8 3×0,5 6.667 15,8 12,8 9,2
Fine 2017 E. bridigisiana 8 3×0,5 6.667 13,3 14,3 10,6
Fine 2017 Robinia – nagykunsagi 11 3×1 3.333 9,3 7,3 5,2
Fine 2017 Robinia – nirsegy 11 3×1 3.333 10,7 6,9 5,3
Fine 2017 E. comaldulensis 12 2×0,5 10.000 12,0 10,6 7,6
Fine 2017 E. comaldulensis 12 3×1 3.333 14,0 17,4 12,0
Fine 2017 Robinia – energy 12 2×0,5 10.000 8,3 5,4 4,0
Fine 2017 Robinia – energy 12 3×1 3.333 10,3 6,1 5,5
Fine 2017 E. gunnii x globulus x globulus 11 3×1 3.333 16,4 22,6 16,4
Fine 2017 E. gunnii x globulus x globulus 11 3×0,5 6.667 15,5 17,6 13,0
Fine 2017 Paulownia 8 3×2 1.667 12,0 13,4 11,1
Fine 2017 Paulownia 11 2×1 5.000 11,7 12,6 10,4
Fine 2017 Paulownia 11 3×0,5 6.667 11,7 10,1 7,5

 

 

 

 

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