Si riportano i risultati dell’attività sperimentale condotta in Calabria, nella stagione 2016-2017, nell’ambito della Rete nazionale di prove di confronto varietale sul frumento duro, coordinata dal CREA-QCE – Unità di ricerca per la valorizzazione qualitativa dei cereali, è stato il risultato della collaborazione tra Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria e l’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC) nel Centro Sperimentale Dimostrativo “Casello” di S. Marco Argentano (CS). Tali risultati sono stati oggetto di una pubblicazione con i dati complessivi relativi anche agli altri areali di coltivazione (Molise, Campania, Puglia, Basilicata) a Settembre 2017.
Andamento termopluviometrico
Le precipitazioni del periodo ottobre-giugno sono risultate pari a circa 400 mm, nettamente al di sotto dei valori medi pluriennali della località (- 35%). Tuttavia, la buona distribuzione delle piogge sia prima (49%) che dopo della semina (51%), di cui il 37% nel periodo dicembre-marzo, unitamente ad una corretta esecuzione della semina e un’emergenza regolare delle piantine hanno influito positivamente sul comportamento produttivo delle varietà saggiate.
Il decorso termico è stato caratterizzato da temperature minime scese sotto lo 0 °C nella prima e seconda decade di gennaio e da innalzamenti termici repentini a partire dalla prima decade di maggio e per tutta la durata del ciclo biologico della coltura.
In conclusione le basse precipitazioni nel periodo aprile-giugno (17%) e il clima caldo e secco durante la fase di granigione ha impedito l’insorgere di malattie fungine.
Risultati produttivi e qualitativi
Di seguito vengono sintetizzate le principali caratteristiche delle 5 varietà al primo anno di prova e delle 24 che hanno già completato il biennio e/o il triennio di valutazione nella rete (tabella 1 e 2). I risultati produttivi delle 28 varietà (Marakas è stata eliminata per anomala difficoltà all’emergenza in alcune località di prova) evidenziano che l’andamento climatico sopra descritto, è stato favorevole alla coltura determinando elevati livelli produttivi ed eccellenti caratteristiche merceologiche della granella.
Tab. 1 – Produzione di granella per le varietà esaminate a S. Marco Argentano |
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Varietà | Tonn./ha (al 13% di umidità) |
Kanakis | 9,52 |
Monastir | 9,49 |
Alemanno | 8,89 |
Egeo | 8,40 |
Furio Camillo | 8,14 |
Claudio | 7,47 |
Iride | 8,06 |
Antalis | 8,17 |
Ettore | 7,97 |
Ramirez | 8,31 |
Tito Flavio | 8,33 |
Teodorico | 8,74 |
Odisseo | 7,84 |
Core | 7,55 |
Secolo | 8,36 |
Calò | 7,76 |
Prospero | 6,96 |
Burgos | 8,30 |
Marco Aurelio | 8,01 |
Duilio | 7,46 |
Svevo | 6,70 |
Simeto | 7,01 |
Tirex | 7,24 |
Saragolla | 6,79 |
Pigreco | 7,20 |
Salgado | 7,48 |
Aureo | 6,79 |
Acadur | 5,85 |
Media | 7,81 |
DMS (P≤0,05) | 0,70 |
C.V. (%) | 5,50 |
Tab. 2 – Valori medi dei principali caratteri a S. Marco Argentano |
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Spigatura (gg dall’1 aprile) |
19 |
Altezza pianta (cm) |
87,0 |
Peso ettolitrico (kg/hL) |
84,5 |
Peso 1.000 semi (g) |
53,2 |
Proteine (% s.s.) |
11,2 |
Fittezza (0-9) |
– |
Spighe (n./m2) |
419 |
Produzione. La resa in granella delle varietà di frumento duro in prova è risultata pari a 7,81 t/ha con un incremento del 33% rispetto alla media dell’ultimo quinquennio (5,86 t/ha). Le differenze produttive tra le cultivar sono state comprese tra 9,52 di Kanakis e 5,86 t/ha di Acadur. La varietà Monastir con resa pari a 9,49 t/ha, statisticamente uguale alla varietà più produttiva (Kanakis), si conferma, anche in questa annata, tra le varietà più produttive.
Con valori superiori a 8,50 t/ha si segnalano: Alemanno e Teodorico. Confermano il buon adattamento all’ambiente di prova, con rese in granella superiori a 8,00 t/ha, le ben collaudate varietà Tito Flavio, Ramirez, Antalis, Furio Camillo e Iride. Tra le varietà al primo anno di prova si segnalano Egeo, Secolo e Burgos con produzioni comprese tra 8,40 e 8,30 t/ha.
Spigatura. La data media di spigatura (19 aprile) è risultata di poco posticipata di circa 3 giorni rispetto alla media registrata nel precedente anno di prova. La variabilità tra le varietà saggiate, risultata abbastanza contenuta, è stata di 9 giorni, compresa tra la data di spigatura di Duilio, la più precoce (10 aprile) e Tito Flavio, la più tardiva (25 aprile).
Altezza. L’altezza media delle varietà in prova è risultata pari a 87 cm. Egeo, Alemanno e Ramirez, Core e Marco Aurelio hanno fatto registrare l’altezza più elevta (> a 90 cm), mentre la taglia più bassa è stata registrata da Simeto (80 cm). Non si segnalano fenomeni di allettamento delle piante.
Spighe/m2. Il numero di spighe per unità di superficie è risultato, in media, pari a 419. Monastir ha confermato anche in questa annata una elevata capacità di accestimento evidenziando il più alto numero di spighe/m2 (540). Numero di spighe/m2, superiore a 460 è stato registrato per le varietà Teodorico e Tito Flavio, mentre Aureo e Simeto hanno fatto registrare i valori più bassi (356 e 362 spighe/m2, rispettivamente).
Peso ettolitrico. Il peso ettolitrico medio della granella è risultato elevato (84,5 kg/hL), con valori maggiori a 85,0 kg/hL per 8 varietà e con un range di variazione compreso tra 86,3 di Egeo e 82,1 kg/hL di Calò, entrambe al primo anno di prova. Tra le varietà quelle che si sono distinte per i migliori pesi volumetrici oltre alla già citata vaietà Egeo sono da segnalare Furio Camillo, Tirex, Alemanno, Ramires, Antalis, Ettore e Kanakis.
Peso di 1.000 semi. Il valore medio del peso dei mille semi (53,2 g) è risultato lievemente inferiore rispetto a quello registrato nell’annata precedente. Tra le varietà in prova il peso più alto è stato registrato per le varietà Simeto e Alemanno (63,2 g) seguite da Acadur (60,2 g) e Antalis (58,7 g). Le due varietà più produttive Kanakis e Monastir hanno fatto registrare un peso dei 1000 semi di 51,5 e 56,3 g, rispettivamente. Di contro la nuova varietà Salgado ha mostrato il più basso peso delle mille cariossidi (45,2 g).
Contenuto proteico. Il tenore proteico medio della granella (11,2% su s.s.), è risultato inferiore a quello dell’anno scorso di 0,5 punti percentuali. Fatta eccezione per le varietà Aureo e Acadur (che hanno confermato i valori più elevati 13,1 e 12,8% sulla sostanza secca della cariosside, rispettivamente), il contenuto proteico non ha mostrato ampia variabilità tra le varietà in prova, con oscillazioni comprese tra 10,1% (Salgado) e 11,9% (Ettore).
Conclusioni
- Fra le varietà più collaudate si raccomandano, Ramirez, Claudio, Monastir e Kanakis, per l’ottima performance produttiva e soprattutto per l’elevata stabilità. Altre varietà che hanno ottenuto indici medi superiori a 100, anche se con una minore stabilità produttiva sono: Iride, Tirex, Alemanno, Saragolla e Marco Aurelio.
- Fra le varietà in prova per un minor numero di anni sono da segnalare per il buon livello produttivo e per il comportamento abbastanza stabile Teodorico e Antalis.